Un'analisi fredda e spensierata di un latino nella terra delle bionde... e che bionde!

Wednesday, January 26, 2005

Ma la vita è tutta qui?

Ok, ho finito di studiare, Andrè il portoghese mi chiama e ci incontriamo al bar vicino ad Ostgota. C'è una bella barista che sorride, prendo un cappuccino. La chiaccherata verte nuovamente sulle ragazze che abbiamo appena conosciuto. Decidiamo finalmente di andare a prendere qualcosa da bere per il party di stasera e poi di cenare. Mi sento tranquillo, ho dormito e fatto il mio dovere. Mi scrive Margot, la ragazza olandese, e stasera sarà dei nostri. Nadiah mi manda un messaggio, ci troviamo sotto casa mia ed andiamo alla festa assieme. Io e Andrè passiamo da casa mia, mangiamo e lui controlla la posta sul mio computer. Mi confida che senza di me sarebbe perso qui, lui ha una ragazza che lo aspetta in portogallo e qui si sente solo. Mi fa piacere di essere importante per qualcuno e mi fa piacere di averlo conosciuto. Arriviamo a casa, due chiacchere ed è già ora di andare alla festa. Sulla strada incontriamo degli altri studenti internazionali, mi bastano due battute e si aggregano. Bene mi dico, alla fine essere italiani non è poi tanto male. Sulla strada parliamo del più e del meno, vini italiani e vini australiani, manco me ne fregasse qualcosa. Arrivati alla festa vedo che il tutto deve ancora cominciare. Finisco la mia Coca Cola, la caffeina e i liquidi mi serviranno più avanti. Addocchio un paio di ragazze che mi lanciano qualche sguardo ammiccante. Da lontano 1000 miglia riconosco l'odore della ragazza facile. Non fanno per me. Piano piano senza che me ne possa rendere conto affluiscono sempre più persone, tutti australiani. Si abbracciano e baciano, è la loro festa. Il tasso alcolico sale così decido di aprire la mia bottiglia di Nero d'Avola. Sorseggio il mio vino cercado qualcuno con cui parlare, ma parlare di cosa? Il volume della musica è alto e non aiuta la conversazione. Il fatto che giri gente parlando di "cagate" non ti stimola. Mhm, facciamo un giro per i corridoi, cerco uno scorcio di originalità in questo mare di mediocrità. Niente. Vedo solo gente che beve e si rotola per terra nel suo vomito. Io e Andrè notiamo la tristezza della cosa ma Margot mi chiama, si è persa. Quando arriva la riesco appena a salutare ed è già li che parla con un australiano. Ok allora mi giro e cerco qualcuno con cui scambiare qualche parola, dopotutto di bere non ne ho tanta voglia. Nel frattempo il posto è pieno di gente. E nel frattempo il tasso alcolico sale. La media si aggira attorno ai 24 anni... adulti direte voi. Guardandomi attorno mi sembra di essere in American Pie 1, 2 e 3 messi insieme. Non è proprio il mio stereotipo di adulti. Vabè, mando giù un altro sorso di vino, alla fine sono solo le 10 di sera. Il posto è pieno di surfers in costume che ingurgitano alcool e vanno da una parte all'altra del corridoio su un lungo skateboard. Incrocio le dita... ti prego cadi e sbatti la testa. Cade ma non si fa male, anzi ride. E' un figo. Mi guardo intorno sperando di incrociare qualche sguardo amichevole. Niente. Solo sorrisi e occhi semichiusi. Dopotutto siamo qui per questo. Bah, non ne sono proprio convinto. Vabè, un altro sorso e via, dopotutto sono solo le 10:30. Cerco Margot, per dio, questa sera riuscirò a parlare, e sarà di qualcosa di interessante. E' li che parla con alcune persone quindi la raggiungo. Parlano di cartoni animati. Mi inserisco. Parlano dei puffi. Ricordo di aver letto che alcune persone sostengono che i puffi fossero una propaganda comunista. Grande puffo lo Stalin dalla barba lunga ed il cappello lungo. Vedo facce schifate... l'unico collegamento che riescono a fare è che puffetta fosse l'unica donna del gruppo, una gran puttana. Vabè mi dico, dopo tutto non hanno tutti i torti, le donne sfruttano il loro potere sessuale. Quindi le donne sono delle gran puttane. Beh, l'hanno detto loro non io. Per una volta posso evitare di sentirmi in torto. Passiamo dalla sigla di un cartone all'altro. Il discorso scema. Me ne vado. Ma vado dove? Vabè, sono solo le 11. Le prime persone iniziano a sboccare e sgomberare. Cercati una scopata, mi dico. Niente, quelle tre che ho ignorato non mi ridaranno gli stessi sguardi e le altre sono prese. Ok, dopotutto me lo merito. La bottiglia è finita. La gente sta uscendo e io mi sento solo. Dopotutto lo sono. Chi non lo è? Forse è per questo che lo fanno. Non sarà di certo questa serata a darmi la risposta. Quello che è certo è che stasera sarò l'unico a tornare da solo, anzi, sarò l'unico a tornare in compagnia di questa domanda: ma la vita è tutta qui? Rincoglionirsi in cerca di una scopata facile? Pare che lo sia, e pare che io sia l'unico che non l'abbia capito o che per lo meno non lo voglia accettare. Sento di essere stato snobbato tutta la sera, come un lebbroso. Mi tornano in mente le parole dell'italiano di turno: "non snobbare gli italiani, dopo qualche settimana ognuno cerca di stare con quelli della propria nazionalità e tu rischi di rimanere solo". Non lo posso accettare. Tutto il mondo NON è paese. Ok, la festa è finita e mentre torno a casa rifletto su questa situazione. Ieri ho scritto a Cristina, era l'unica che non avevo ancora sentito, le riporto che qui è bello e che mi sto integrando. Lei risponde che ha sentito che qui la danno via come il pane, che sabato hanno cercato di chiamarmi ma che probabilmente ero in "panetteria" e di andare avanti così. Ho un capogiro. Torno a casa. Mi sento una merda, la vita non può essere semplicemente lavorare fino al weekend dove cerchi di rincoglionirti il più possibile cercando di scoparti la più sconosciuta. Trovo Enrico. Come stai? Insomma... sono depresso. Perchè? Sono stato ad una festa, pare che la gente si voglia solo rincoglionire per scoparsi la prima che passa. E dove sta il problema? Incasso. Sono io lo sbagliato. Cerco una soluzione, uno scorcio con Hermano. Ce la mette tutto il mio compagno di sventura ma niente. L'unica cosa che mi resta da fare è andare a dormire, dopotutto domani c'è una festa e magari ci sarà abbastanza alcool per scopare e tutto si metterà a posto... forse.

3 Comments:

Blogger Jan said...

No, la vita non è tutta qui! Mi rifiuto anche io di crederci... ma la vita è anche qui. C'è la sera del pompino alcolico e c'è la sera dei discorsi della madonna.
Non ti deprimere, ma snobba gli Italiani.
O fai un compromesso erasmico.

9:46 AM

 
Blogger Jan said...

Beh, vedo che skittish si è esibita in un fastidio pari a poche cose, una delle quali Claudio conosce bene e mi tedia da morire. Detto questo, "subisce il mio fascino" mi diverte.

10:44 AM

 
Anonymous Anonymous said...

bella hammer!!!!
scrivi veramente bene... è una dote che non conoscevo di te... coltivala :-)
per il resto concordo con jan ci sono molti tipi di esperienze nella vita, bisogna provarle un po' tutte.
in bocca al lupo

8:58 AM

 

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